Francia, donna lesbica può adottare

"Dopo sentenza Corte Ue, ok da tribunale
Il tribunale amministrativo di Besancon, in Francia, ha autorizzato l'adozione di un bambino da parte di una donna lesbica. L'insegnante, che convive da vent'anni con una psicologa, dopo aver visto respingere per due volte la sua richiesta di adozione ha deciso di ricorrere all'istanza amministrativa. Sul caso si era pronunciata anche la Corte europea dei diritti dell'Uomo che aveva condannato la Francia nel 2008 per "discriminazione sessuale".

Con dieci voti contro sette la Corte aveva decretato che Parigi ha violato l'articolo 14 (divieto di iscriminazione) e l'articolo 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. I giudici di Strasburgo hanno imposto alle autorità francesi di versare alla maestra elementare E.B., 46 anni, la somma di 10mila euro per danni morali e dovranno impedire che simili discriminazioni si ripetano in futuro. "Questa sentenza avrà conseguenze importanti - ha affermato l'avvocato della 46enne, Caroline Mecary - d'ora in poi la Francia non potrà più negare l'adozione a una persona non sposata sulla base della sua omosessualità". E infatti il tribunale amministrativo di Besancon ha autorizzato l'adozione.

Il caso era finito a Strasburgo nel 2002, dopo che la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso della donna sostenendo che il no alla domanda di adozione presentata quattro anni prima era dettato dalla sua "scelta di vita" e non dalla sua omosessualità. Un no che il giudice di prima istanza aveva motivato con l'assenza di una figura paterna e con il ruolo poco chiaro della partner di E.B., una psicologa con cui convive dal 1990.

Ma la Sezione allargata (Grand Chamber) della Corte europea ha valutato che il diniego era legato all'orientamento sessuale dell'aspirante madre adottiva, anche perché la Francia riconosce le adozioni per i single. Per la Corte europea, il più importante organo giurisdizionale in materia di diritti umani, "l'influenza dell'omosessualità sulla valutazione" del tribunale francese "non solo è stata accertata, ma è risultata essere il fattore decisivo" nel respingere la domanda.

In Francia sono in vigore istituti giuridici simili ai Pacs proposti per l'Italia che regolano i diritti delle coppie di fatto, anche omosessuali, ma non esiste alcuna legislazione precisa sulle adozioni gay. "



Argomento piuttosto delicato, ma altrove si decide. Voi cosa ne pensate?

Io credo che un bambino abbia diritto ad avere una famiglia con due genitori, madre e padre.
Credo anche, però, che se un bambino deve crescere in uno di questi istituti per orfani è sempre meglio avere una madre sola che stare lì dentro anche perchè ci sono tante famiglie in cui uno dei genitori è semplicemente un fantasma, quindi non vedo tutta questa differenza tra un caso e l'altro.
Per quanto riguarda invece l'adozione da parte di coppie gay non sono favorevole, credo che in una famiglia ci debbano essere dei "ruoli distinti".

golpedesuerte ha scritto:Io credo che un bambino abbia diritto ad avere una famiglia con due genitori, madre e padre.
Credo anche, però, che se un bambino deve crescere in uno di questi istituti per orfani è sempre meglio avere una madre sola che stare lì dentro anche perchè ci sono tante famiglie in cui uno dei genitori è semplicemente un fantasma, quindi non vedo tutta questa differenza tra un caso e l'altro.
Per quanto riguarda invece l'adozione da parte di coppie gay non sono favorevole, credo che in una famiglia ci debbano essere dei "ruoli distinti".

sono totalmente d'accordo con golpe
secondo me la famiglia è formata da un padre e da una madre... potrei essere favorevole ad una adozione da parte di persone single solo se sono in grado di provare che possono gestire un bambino totalmente da soli

Piuttosto che crescere solo e in un istituto penso che un bambino preferisca mille volte avere una famiglia che lo ama, composta da uno o due genitori anche dello stesso sesso.
E' ovvio che teoricamente la condizione migliore sia una coppia eterosessuale, ma sappiamo benissimo che questo non garantisce nulla.
Secondo me l'unico problema per questi tipi di adozioni non è per il bambino o la coppia, ma per la società che spesso è bigotta, criticona e poco sensibile, ed è questo il peso più importante che il bambino dovrà sopportare, non certo l'amore di due genitori.

Ho avuto esempio, anche se in maniera diversa, con una coppia di miei amici che dopo anni di tribolazioni hanno scelto di adottare un bimbo di colore, e anche loro erano indecisi proprio per la paura che la nostra società non sappia accettare i diversi. Alla fine lo hanno preso, il bimbo ha tre anni e mezzo, e vive con loro da due anni, a parte che è un bambino meraviglioso, bellissimo e di una intelligenza fuori dal comune, e attualmente quello che vedo quando usciamo è che il 99% delle persone si ferma ad osservarlo, gli parla, lo prende in braccio, lo vedono come una rarità, ma adesso che è piccolo. Da grande sarà la stessa cosa? O sarà scambiato per uno degli innumerevoli scampati ai barconi di cui siamo pieni per le strade e che la gente ignora?

Credo anch'io che qualunque bambino preferirebbe vivere in una famiglia piuttosto che in un istituto.
E la famiglia potrebbe essere formata da persone dello stesso sesso, ma bisogna anche tenere conto della formazione ed educazione che queste persone daranno al bambino.
Pericoloso essere di manica troppo larga, come sempre bisogna fare riferimento alle persone che vogliono adottare, al loro stile di vita, educazione, etc.....
Mettere al mondo un figlio e diventare automaticamente genitori è un conto, altro è l'adozione e quindi chi ha il potere di concedere in adozione un bambino deve necessariamente controllare chi sono i destinatari di tale privilegio.
Davvero complicato, soprattutto in presenza di rapporti omosessuali.
Io sarei per i distinguo ... necessariamente ....

A proposito del caso che hai sollevato Mera, anche se non è pertinente con questo post, posso dirti che io personalmente non sono d'accordo sul voler adottare un bambino a tutti i costi senza pensare ai problemi che avrà sicuramente da grande: anche se la nostra è una società multietnica ormai, il problema è che il bambino è "costretto" a vivere in una realtà che non è la sua, lontano dalle sue radici e dalle sue tradizioni, a stretto contatto con persone che non sono la "sua gente".
Sono nata all'estero,da genitori italiani, ma so di cosa sto parlando credimi.
I bambini sono tutti belli e adorabili ci mancherebbe, ma poi crescono, diventano adolescenti e poi adulti e si rendono conto di essere degli "sradicati" e "senza patria".
Ognuno ha il diritto di vivere con la propria gente e di condividere tradizioni e esperienze.
Se ti avesse adottata una famiglia del Sudan o dell'Arabia non ti saresti sentita una diversa a vita? Questo malgrado l'amore che i tuoi genitori adottivi ti possono aver dato e malgrado l'affetto incondizionato di chi ti circonda.
Assolutamente più sensato aiutarli a casa a loro, fornendo i mezzi necessari.

VANESSA07 ha scritto:Credo anch'io che qualunque bambino preferirebbe vivere in una famiglia piuttosto che in un istituto.

Se ti avesse adottata una famiglia del Sudan o dell'Arabia non ti saresti sentita una diversa a vita? Questo malgrado l'amore che i tuoi genitori adottivi ti possono aver dato e malgrado l'affetto incondizionato di chi ti circonda.
Assolutamente più sensato aiutarli a casa a loro, fornendo i mezzi necessari.

Sono assolutamente d'accordo con te

Personalmente non sono affatto d'accordo.
E trovo che sdradicata e senza patria siano parole grosse per definire la situazione.
La patria è dove vivi e le radici dove te le crei, così come la famiglia.
Allora anche una persona adottata si deve sentire senza radici visto che non sa nulla del proprio passato e della famiglia d'origine.

Mera ha scritto:Personalmente non sono affatto d'accordo.
E trovo che sdradicata e senza patria siano parole grosse per definire la situazione.
La patrie e dove vivi e le radici dove te li crei, così come la famiglia.
Allora anche una persona adottata si deve sentire senza radici visto che non sa nulla del proprio passato e della famiglia d'origine.

Mera io rispetto il tuo punto di vista, ma qui si sta parlando di altra razza, di altra religione, altro tutto.
Tutti sappiamo bene che una persona adottata va comunque in crisi di identità, la ricerca delle radici (quelle vere) diventa un bisogno irrinunciabile e molto spesso si creano veri problemi e vere sofferenze.
Problemi e sofferenze che noi "fortunati" non possiamo che immaginare.
Offrire amore è sempre lodevole, ma non dimentichiamo che il vero amore sta nel pensare e fare il bene dell'altro anche quando questo vuol dire rinunciare ai propri desideri.

Vanessa io sono stata adottata, quindi so bene come ci si sente.
E so che hai totalmente ragione quando dici che l'ideale sarebbe che un bambino cresca con una famiglia eterosessuale, nel suo paese di origine, nella sua razza, religione non condivido la scegli da grande e non ti deve venire imposta. E sarebbe veramente bello che potessimo aiutarli come dici tu nei loro luoghi.
Però a questo punto mi viene un dubbio, allora secondo il tuo ragionamento nemmeno due persone di razze diverse dovrebbero sposarsi e tanto meno fare un figlio, e la stessa cosa se sono di nazionalità diversa, il discorso non è lo stesso?
So che sto saltando di palo in frasca, ma è solo per sostenere il fatto che secondo me i problemi ce li creiamo da soli per via delle tradizioni, dei luoghi comuni e dell'ignoranza. Spero di essermi spiegata.

PS. Scusate per gli "orrori" del mio primo messaggio

Mera il tema di questo post era l'adozione da parte di persone omosessuali, e se leggi bene a differenza degli altri che hanno risposto sono stata per adesso l'unica possibilista, anche se con le dovute precauzioni che mi sembrano più che sensate.

Sei stata tu a sollevare il problema del bambino adottato che per adesso tutti coccolano e domani non si sa. Invece di metterla sempre sul razzismo degli altri, dovremmo secondo me ogni tanto concentrarci sul reale bisogno di questi bambini.
Dato che sono nata all'estero e precisamente in Africa, so quanto questi popoli ci tengono alla loro alla loro razza, alle tradizioni, etc...
Come ci teniamo noi d'altronde, non mi sembra di aver espresso concetti campati per aria.
In quanto alle unioni tra persone di razza diverse, è altro tema delicato e complesso di cui direi di parlare in altro post se sei interessata, altirmenti continuiamo come dici tu a saltare di palo in frasca...

Si perdonami ma sono un'amante dell' OT, mi da l'idea della chiacchiera improvvisata

Vanessa ho pensato anche che forse ti sei sentita criticata, non era affatto una mia intenzione, e non volevo affatto criticarti, è il mio modo di dire le cose, scusami se ho dato questa idea.
Mi spiace molto!

Mera ha scritto:Si perdonami ma sono un'amante dell' OT, mi da l'idea della chiacchiera improvvisata

Mera ha scritto:Vanessa ho pensato anche che forse ti sei sentita criticata, non era affatto una mia intenzione, e non volevo affatto criticarti, è il mio modo di dire le cose, scusami se ho dato questa idea.
Mi spiace molto!

Mera carissima, non è successo niente,non devi neanche pensarci, discutere è stimolante e istruttivo, ma mi era sembrato che andavi fuori tema senza realmente fare attenzione alle risposte e allora ho cercato di riportarti sul "binario giusto", se ti sono sembrata risentita perdonami tu
E poi sei molto tenera e sensibile, come potrei tenerti il broncio?

Mi fa piacere, tutto risolto!